A Federica Marzi ili premio Lapis Histriae 2016
Alla 11ª edizione del Concorso letterario internazionale per prosa breve Lapis Histriae 2016 sul tema IL MURO sono pervenuti 142 racconti, in lingua croata, serba, slovena, bosniaca, italiana e montenegrina. Le opere spedite provengono da diversi paesi: Croazia, Serbia, Slovenia, Bosnia ed Erzegovina, Italia, Montenegro, Paesi Bassi, Stati Uniti e Gran Bretagna. La giuria del concorso letterario Lapis Histriae 2016 era composta da tre scrittori: Laura Marchig, Tea Tulić e Marko Sosič.
La giuria quest'anno ha deciso di assegnare il premio a Federica Marzi (Trieste) per il racconto "Crepe". La vincitrice è stata ospite del Forum Tomizza a Umago, il 20 maggio, dove le è stato consegnato ufficialmente il premio. La vincitrice ha ricevuto 1.050 euro (donazione dall'impresa SIPRO Srl di Umago) e l'artefatto dello scultore Ljubo de Karina.
La motivazione della giuria: “Con il racconto 'Crepe', Federica Marzi ci introduce con grande sapienza e delicatezza, nel complicato mondo dei rifugiati e in particolare in quello di una famiglia borghese proveniente da Doboj che cerca di inserirsi nel nuovo contesto sociale in cui è venuta a vivere, la cittadina italiana di Caorle. La protagonista del racconto di Federica Marzi è la teenager Azra che si distingue per la grande voglia di vivere e di acquisire una coscienza europea. A differenza dei suoi genitori, questa riesce a confrontarsi con coraggio con il nuovo ambiente pieno di incognite e pregiudizi, e cerca di prendere in mano da sola le redini del proprio destino. Così facendo è in grado di comprendere meglio quali siano le crepe che si stanno aprendo sempre più profondamente nelle esistenze degli altri rifugiati, dei suoi familiari e i suoi conterranei, e ne condizionano la vita emozionale. Diventata ormai adulta, Azra, che di mestiere ora fa la giornalista, si reca in un campo profughi in cui sono sistemati dei rifugiati provenienti dalla Siria, con lo scopo di dare loro un’occasione per far conoscere la propria storia. E proprio in questo elemento che sta il valore artistico, ma anche sociale, del racconto di Federica Marzi: il fatto di essere riuscita a rendere vicina a chi legge, la complessa e intrecciata condizione psicologica e umana in cui si trova a vivere chi è profugo, e a suscitare in noi un sentimento di vicinanza e comunione, a farci venire la voglia di impegnarci per il bene del prossimo.”
Federica Marzi, classe 1974, è nata a Trieste, dove si è laureata in Lingue e letterature straniere e ha conseguito il Dottorato di ricerca in Italianistica. I suoi racconti lunghi e brevi sono stati selezionati in vari concorsi. La raccolta di racconti inediti "Est-nord-est" è stata segnalata dal Comitato di Lettura del Premio Italo Calvino, Torino, 2009. Altri racconti sono apparsi in antologie e su riviste (fra cui Fernandel, Galaad). Nel 2015 ha ricevuto il premio della Provincia di Trieste al Concorso internazionale di scrittura femminile per un racconto su Marica Nadlišek Bartol (luglio editore 2015). Come traduttrice ha curato il volume sulla letteratura triestina di Renate Lunzer "Irredenti redenti" (Lint 2009). Ha pubblicato il saggio "In terra straniera" (Campanotto 2014) sulla letteratura dell’emigrazione italiana in Germania e curato il volume "60 anni e poi?" Contributi di letteratura interculturale (in uscita).
I racconti entrati in finale erano: "Put na mjesec" di Davor Marjanović (Vancouver, Canada), "Esodi" di Widad Tamimi (Trieste / Lubiana), "Pas de Deux" di Koraljka Meštrović (Zagabria), "Premijera" di Siniša Soćanin (Zemun), "Zvuk svile" di Stanislava Nikolić Aras (Zara).
Nella raccolta di racconti Lapis Histriae 2016, la cui pubblicazione è prevista a fine anno, figureranno anche i seguenti racconti: "Histerični sfinkter" di Ilija Đurović (Podgorica), "Antonietin vrt" di Bojan Krivokapić (Novi Sad), "Zid je pao kada sam udario Dejvida Bouvija" po nosu di Aleksandar Dragoljubov (Novi Sad)," Prognanici" di Fuad Hrustić (Gradačac), "Oštrice zidova" di Slaviša Radovanović (Požarevac), "Tujki" di Manka Kremenšek Križman (Lubiana) e "Il muro" di Ester Barlessi (Pola).